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La lavorazione della pietra

Tra le quattordici arti delle corporazioni delle Arti e dei Mestieri che si svilupparono a Firenze a partire dal Medioevo c'è anche quella dello scalpellino .
Considerato solo un operaio della pietra o scultore senza arte, lo scalpellino in realtà era un vero e proprio artista che realizzava svariate opere dalle più comuni come mortai e macine alle più elaborate come bassorilievi, rosoni, capitelli, fontane e le famose chiavi di volta degli Archi.
Per la lavorazione della pietra lo scalpellino si serviva di svariati strumenti tra cui il martello, il panciotto, il trapano ad asta, il fioretto, il cuneo, la bocciarda, la sega, la raspa, la lima, il raschietto e la subbia. Tutti questi strumenti aiutavano lo scalpellino a creare i vari effetti sulla pietra e a plasmarla a seconda del uso che ne veniva fatto.

Lo sapevi che... "LA CHIAVE DI  VOLTA"

gli etruschi furono il primo popolo del Mar Mediterraneo ad introdurre la chiave di volta dell'Arco nelle costruzioni e da loro i romani appresero la tecnica.

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